la mia espressione tipo usata al lavoro nella settimana di ferragosto
Stamattina appena arrivato
entro in segreteria per vedere se ci sono comunicazioni. Sono rientrate due
segretarie e altre due sono partite. Una delle rientrate è N. un barilotto che
si muove a scatti, una sorta di robocop uscito male. E’ stata in vacanza ma non
lo diresti, ha la stessa identica espressione dell’ultimo giorno di lavoro,
anche gli stessi vestiti temo.
M. invece è la segretaria più
svampita del mondo. Ha un aria sempre un po’ “fané” che nasconde bene la voglia
di non fare un cazzo. E’ stata un mese al mare e quest’anno credo sia l’unica
quindi o è ricca e lavora per noia oppure è pazza. E’ rossa come un gambero
flambé torturato da Gianfranco Vissani
e la prima cosa che mi dice è:
“hai visto la cerimonia di chiusura dei giochi ieri sera?” lei è
una tele-dipendente ai limiti della cura presso il S.e.r.t.
Non aspetta nemmeno la
risposta che subito mi chiede:
“dove le faranno il prossimo anno?” E io dico
“cosa?” e lei “le Olimpiadi !” come dire kristo svegliati ! …
Alla macchinetta del
caffè riesco a scambiare due chiacchiere con il sogno erotico del palazzo in
cui lavoro. Una vera bomba ad orologeria. Oggi indossa jeans e camicetta bianca
entrambi super aderenti ad un corpo che non ha nulla da invidiare ai sogni
erotici dei teenager di mezzo mondo. Finalmente riesco ad imbastirci uno
straccio di conversazione quando un nano da giardino, una mosca noiosa alta un
metro e 40 mi saltella intorno dicendo “ho il pc che si spegne, ho il pc che si
spegne, ho il pc che si spegne, …” il tutto come un mantra recitato da un
santone indiano completamente strafatto di oppio e Arak (liquore alcolico
indiano distillato da latte di cocco, patate e riso. Si narra che molte persone
abbiano perso la vista dopo averlo bevuto).
Io la fulmino con lo
sguardo, le lancio anatemi che farebbero cadere i capelli in un botto solo a un
rasta giamaicano e farebbero tornare a peso forma Galeazzi. Cerco di tenere un
tono serio e tranquillo mentre le mie ghiandole salivari secernono puro veleno,
lo faccio per non smerdarmi con una scenata collerica/isterica di fronte alla
dea sexy ma non serve a nulla. Lei mi dice “beh devo tornare nel mio ufficio,
alla prossima allora”. Io seguo la nana storta con una pettinatura uguale
quella di Woodstock dei Peanuts e vorrei tanto colpirla con una gomitata per
poi farle passare il ferragosto rinchiusa nello sgabuzzino dove l’impresa di
pulizie ripone i mocio usati per pulire i cessi.